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Poeta filosofo e drammaturgo romeno (Lancram 1895 - Bucarest 1961 ). In sette volumi di versi, dai Poemele Luminii ( Poemi della luce. 1919) a Nebanuitele trepte ( gl'insospettati scalini, 1943 ), che risentano l'influsso delle tradizioni popolari autoctone, dell'ortodossismo della rivista Gàndirea, di cui fu una delle colonne, dell'espressionismo tedesco e di Rilke ( dal quale tradusse), cantò il mistero esistenziale, il panismo vitalistico della natura e della propria anima, la tristezza metafisica e l'appagamento mistico.
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