Tito. Nome di battaglia assunto durante la II guerra mondiale, e in seguito rimasto, dallo statista e capo militare jugoslavo, Josip Broz (n. Kumrovec , Zagabria, 1892). Dopo l’occupazione tedesca divenne il capo della Resistenza yugoslava, attivissima particolarmente in Serbia e nel Montenegro e, eliminato il movimento concorrente dei cetnici di Mikajlovic, a sfondo nazionalista e conservatore , fu nominato Maresciallo; in tale qualità firmò, nel 1944, un accordo con il rappresentante della monarchia esule in Inghilterra.
Primo ministro e presidente della Difesa dal nov. 1945 al 1953, fu poi eletto presidente della Repubblica, una Repubblica federale da lui decisamente voluta, fino ad arrivare ,nel 1948, a una clamorosa e coraggiosa rottura con Stalin e l’ URSS.
Dopo la morte di Stalin 1953, Tito è divenuto uno dei principali esponenti del < Terzo blocco > intern, a carattere neutralista; all’interno alcune originali soluzioni economiche, hanno fatto di Tito il campione di una al socialismo.

Letterato e filologo Serbo (Trsic, Bosnia, 1787 - Vienna 1864).Raccolse e pubblicò poesie popolari, racconti, proverbi e indovinelli della sua terra. Pubblicò inoltre un Lexicon Serbico-Germanico Latinum (1818), scritti storici, polemici, trattò questioni grammaticali e linguistiche.

Fisico statunitense (Idvor Ungheria "oggi Yugoslavia" , 158 - New York 1935). Si occupò soprattutto dei problemi teorici e pratici della telefonia " PUPINIZZAZIONE".